lunedì 21 novembre 2016

Il mio romanzo: Ginestre e libri proibiti, Onereed Edizioni di Milano

Esce in questi giorni il mio romanzo Ginestre e libri proibiti edito da Onereed Edizioni di Milano


La narrazione è ambientata nel Seicento in una cittadina del Cilento e si inserisce a pieno titolo nella corrente del romanzo neostorico che, a partire da Il Nome della rosa di Umberto Eco, si rivela come elemento tipico della narrativa postmoderna.






La vicenda propone la figura di un personaggio nato a Torraca (SA) nel 1614 e morto in Calabria, a Martirano nel 1692.  
Si tratta un nobile, letterato, poeta, alto prelato dalla vita misteriosa e inquietante: Giovan Giacomo Palamolla, detto il Palemonio, della famiglia dei Palamolla, Baroni di Torraca e del Porto di Sapri, Vescovo di Martirano, poeta.
La narrazione si diparte dal cono d'ombra che c'è nella vita di questo personaggio, che è la sconosciuta ragione per cui la nomina a Vescovo di Martirano, luogo selvaggio di delinquenza e di incultura, appare un ben camuffato esilio.
In questo buco della storia si inserisce e opera la libertà narrativa che inventa il protagonista, speculare del personaggio storico e una serie di eventi, fatti e personaggi, in cui  l'amore, l'odio, la magia, la miseria, la grazia, la grettezza, l'acume intellettuale, la vendetta, la vita,  la morte sono declinate con naturalezza ma anche con audacia.
Il protagonista, don Biagio, personaggio di pura invenzione e il personaggio storico, Giovan Giacomo Palamolla, sono accomunati dalla giovinezza nel paesello e in seminario, dalla passione per i libri, soprattutto quelli proibiti, dall'appartenenza alla Chiesa Cattolica e dal peso della debolezza umana.

La copertina moderna, giocata su uno stile che si avvale della scrittura e del colore, e che elimina l'immagine, proietta una filosofia editoriale scattante e fresca.



martedì 23 agosto 2016

Il testo della settimana - La casa col vento in poppa


















La casa col vento in poppa

“Si va in poppa” mia madre commentava dalla  cucina mentre una folata pazza sbatteva le imposte del balcone dall’altra parte della casa.
Mia zia si era innamorata per l’ennesima volta e

venerdì 1 luglio 2016

Il testo della settimana: Ma insomma, dove sta Zazà?












 
Ma, insomma, dove sta Zazà?

Zazà si era perduta nella folla, o si era allontanata volontariamente per misteriosi motivi?
Era questo il dubbio amletico

domenica 26 giugno 2016

Il testo della settimana. Un racconto: Questione di voce

















Il testo di questa settimana: un racconto segnalato al Premio Montano

Questione di voce

Era alta un metro e settantacinque centimetri e, quanto a voce cantata, non aveva certo un talento naturale.
Cosicché  non cantava, né per diletto, né per professione. Lei esercitava la voce parlata, e, come tutti, la usava