giovedì 29 settembre 2011

Racconti brevissimi

Brevia.

Pedicure

Tagliò l’unghia all’alluce, poi al dito successivo, poi all’altro e all’altro.

Aveva perso il dito piccolo in un incidente di bicicletta. Tagliò l’unghia anche a quello.



Brindisi

Aveva stappato un Sassicaia di annata 2006. Versò il vino nei due bicchieri.

Brindò. I cristalli cincinnarono allegramente. Bevve, prima dalla destra e poi dalla sinistra.



La spesa

Comprò il pane, il vino, le uova. Comprò la carne, la frutta e il dolce.

Comprò i soldi. E pagò.



La residenza estiva

Era una casa piccola e ben messa. Sulla riva del lago. Era proprio a misura d’uomo.

Non ci andava mai. Lei era una donna.



L’angioletto

Aveva gli occhi chiusi e la bocca in atto di cantare. Barocco e rotondetto in blu e oro.

Quando accesero la candela che aveva tra le mani, scomparve. Era di cera.



Il nonno Angelo

Li guardava dalla scrivania nel dagherrotipo, ben messo. Seduto in giacca e gilet, il pugno affondava nel cassone del grano. Lo incorniciarono ingrandito e lo appesero al muro. Nel salotto. Non li guardò più.



Abat jour

Dalla ghiera mancante di lampadina raccontava di quanti si erano seduti a quella scrivania. Storie. Le misero la lampadina e la illuminarono. Tacque per sempre.



Specchio, mio specchio

Quel giorno la regina lo aveva interrogato centodue volte. Lo interrogò per la centotreesima. E lo specchio rispose: “Vaffanculo”.



La passeggiata

Passeggiava spruzzando l’acqua davanti a sé in grandi pozzanghere. Aveva i piedi palmati.



La foto di famiglia

Nella foto incorniciata in color oro tutti i cugini stanno abbracciati e sorridono. Sono eterni e sanno che l’eternità è inutile.



La libertà

Quando si rese conto che è divertente essere responsabili della propria vita, si sentì finalmente un uomo libero. Ma era troppo tardi: stava morendo.



La direzione giusta

Poiché sbagliava sempre strada, cadeva spesso in ginocchio. Dalle rotule spaccate spuntarono due timoni. Lei li tenne uno con la mano destra e uno con la mano sinistra. Morì in piedi, ma sulla strada giusta.




Il superamento dei limiti

Aveva lavorato a lungo per il superamento dei propri limiti. Quando riuscì a volare alto, si perse nello spazio.

martedì 6 settembre 2011

Corto un racconto

Vi propongo un mio cortissimo pubblicato su Pence-nez

Alla finestra

Alla finestra guardò il tramonto sulla città. Era stata una giornata senza eventi, ma felice. Aveva lo stato d'animo giusto. Scavalcò il davanzale: abitava al 32° piano.

Luciana Gravina poeta a Estate Romana Isola Tiberina

La presentazione del nuovo volume di poesia di Luciana Gravina "L'infinito presente" è stata inserita tra gli eventi organizzati da "Vivere con filosofia" all'Isola Tiberina per Estate Romana 2011.
Il libro è stato presentato il 1 settembre con una relazione di Carlo Livia e letture di Debora Petrocelli.
L'organizzazione è di AltrEdizioni Casa Editrice


Io so ora di un qui ed ora, saziato di consenso, scatenato

sul limite sfrangiato di ogni profilo possible, ammesso al

ritocco, jamais di negazione perché è qui, anche qui che la

vita avviene e si addimora. Io so di un qui ed ora. E mi

addivengo vieppiù vieppiù in allusione di limite e misura.

Io ora so. E mi resetto quotidie in abitudine di vita

nova, direi, anche per direzione che armonica e aperta mi

convoglia di visione per hic et nuc. Ora e qui.