Relatori i proff. Elio Matassi e Carlo Livia.
Letture di Debora Petrocelli.
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Conscia, quia conscia sum, ora potrei, di elan, di
vita prossima al suo complesso farsi di pensiero e
di corpo e di profondo nucleo. Ora potrei
nell'infinito mio tempo decidere anche quando e
come andarmene, uscire dalla trappola, spaccarmi
in mille, di luci dico, spersa nell'universo come le
ceneri date ad un vento irrisolto. Perché infinito è
l'attimo se conscio di sé, perfetto se consapevole
avviene e si condensa in vita. Di me vera.
(da L'Infinito presente, pag 38)
L'Assoluto è eterna causa della durata e infinita ragione d'essere dell'estensione che ne misura lo scorrere. Nessuna causa partecipa ai propri effetti, così come questi non toccano la propria causa. Per questo il tempo non è eterno e lo spazio non è infinito. Entrambi questi effetti sono indefiniti, allo stesso modo in cui un orizzonte fugge restando fermo.
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