Per l’opera El amor brujo di Vanni Rinaldi,
ispirata a El amor brujo di Manuel De Falla.
Ho scritto questo testo per l’opera pittorica El amor
brujo di Vanni Rinaldi, ispirata all’omonima composizione di Manuel De Falla.
Il musicista ambienta la sua storia nella caverna di una strega e racconta di un amore stregato,
prigioniero di un sortilegio. I protagonisti di questa passione attraversano un
inferno di prove dolorose e di ingiustizie e lottano per uscire dal buio della caverna e assicurare
al loro sentimento la libertà di un cielo aperto e giusto.
L’artista pittore ha riportato su una tela di grandi dimensioni
i fantasmi musicali spesso drammatici della composizione, innescando un
processo sinestetico di corrispondenze e di intuizioni di notevole percezione.
Ha poi inteso arricchire l’intesa sinestetica con la
mia composizione in versi, Inferno e libertà.
Inferno e libertà
Dentro questo amoroso respiro
non sento quiete
rosso cupo che non riposa, trafelato
collasso delle cromie
attossica uno sgarro di lava,
la magia sacrificale oscilla
distonica, crome cromatiche,
impraticabili erotici spifferi,
l’armonia ridisegna parafrasi
di giallo e nero senza perdono.
Stracci di suoni si
imbrattano di biscrome, nettano pennelli
sgraziati, si scavano
spiragli. Non vedo quiete
sullo schianto dei ritmi.
Sono voli di uccelli assatanati i rossi
macerati al giallo maleficio,
contaminate vibrazioni di stregate
sinestesie. Sono fratture
della luce gli anelli metafisici.
Isole orgiastiche, stupefatte
cromie metamorfiche di demoni
sgomenti. Si muove selvaggio questo
colore che annusa le
note, dissipazione, partitura
crepitante contigua al pennello,
residuale l’arpeggio allibito.
Sono percorsi infernali, scorticati
cunicoli, delirio necessario
per l’apertura al cielo.
Luciana Gravina
Luciana Gravina
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